a cura di Antonio Cittolin
Monte Argentera
Scheda
Costituito dal 2° Reggimento alpini il
battaglione “Monte Argentera”, costituito dalle compagnie 99^, 117^ e
122^ è “figlio” del “Borgo San Dalmazzo” del quale porta la bianca
nappina. Il comando di battaglione e la 122^ compagnia si costituiscono
nel novembre 1915 a Demonte con le giovani reclute del 1896. Concorrono
poi al completamento le compagnie 99^ e 117^ che fin dall’inizio delle
ostilità hanno fatto parte del battaglione “Borgo San Dalmazzo”.
Nel Trentino, dove il nemico ha sferrato l’offensiva (Strafexpedition),
sono chiamati gli alpini per arginare la grave minaccia. Il battaglione
autocarrato attraverso Cividale,Udine, Treviso, Bassano il mattino del
27 giunge a Valstagna. Il giorno seguente prosegue per Foza destinato a
completare la costituzione del “Gruppo alpini di Foza” (btg Monte
Argentera,Val Maira,Monviso, Morbegno Con l’arrivo dei complementi il
“Monte Argentera” il 15 giugno si raccoglie nei pressi di Malga
Giogomalo destinato a far parte del “Gruppo speciale Stringa” (4^
divisione) (btg Monte Argentera,Val Maira,Monviso,Monte Saccarello,Morbegno,Val
Cenischia,Bassano,7 Comuni. Gli alpini il 6 luglio si lanciano verso la
sommità dell’Ortigara, ma neppure questa volta riescono a fiaccare la
resistenza avversaria. Solo reparti della 99^ compagnia riescono a
penetrare in alcune trincee, ma battuti dal fuoco avversario, debbono
poi ritirarsi sulle posizioni di partenza. Le sensibili perdite riducono
il battaglione a poco più di 350 uomini e pertanto viene ritirato sulle
posizioni di seconda linea quale rincalzo.
Fino all’autunno del 1917 il “Monte Argentera” rimane nella zona
dell’Altissimo senza svolgere azioni di particolare importanza.
L’approssimarsi dell’offensiva sull’Isonzo costringe il battaglione a
lasciare le posizioni di Doss Casina, Solco Loppio-Mori per portarsi su
quel fronte. Il 14 ottobre scende a Brentonico. Prosegue per Avio da
dove in ferrovia raggiunge Cividale e autocarrato si porta a Serpenizza
(2° gruppo alpini) per accantonarsi nelle baracche di Kuntri.
La sera del 23 ottobre, vigilia dell’offensiva, si porta in trincea sul
Polonnik dalla riva sinistra dell’Isonzo a quota 1.474. Il mattino
successivo le artiglierie austriache aprono il fuoco con estrema
violenza. La sera del 24,attaccato ai lati, il battaglione ha ordine di
ripiegare e, passando per il ponte di Serpenizza, di dirigersi verso
Monte Prvi hum prendendo posizione nei trinceramenti sulle pendici
nord-ovest di detta località. All’alba del giorno 25, giunto sulla nuova
linea, disloca le sue truppe verso la Valle Uccea e si collega a
sinistra con i reparti del 280° reggimento fanteria della brigata Foggia
schierati in fondovalle. Il mattino dello stesso giorno un attacco di
forze rilevanti urta contro il centro della linea difesa dalla 99^
compagnia e dal plotone arditi del battaglione concentrando su di essi
un violento fuoco di mitragliatrici e un lancio ininterrotto di bombe a
mano. Un pronto e tempestivo contrattacco degli arditi arresta
l’irruenza del nemico e lo obbliga poi a retrocedere.
Mentre sul Prvi hum si svolge l’intensa lotta, l’ala sinistra del
battaglione, costituita dalla 117^ compagnia, viene a trovarsi allo
scoperto e pertanto ripiega verso l’alto in modo da poter fronteggiare
la nuova situazione. La battaglia si riaccende sia alcentro sia sulla
sinistra del “Monte Argentera”. La 99^ compagnia, che ha particolarmente
sostenuto l’urto, è ridotta a pochi uomini; la 122^ compagnia, che
costituisce l’ala destra, dopo aver subito un violento lancio di bombe a
mano, è a sua volta investita da forze preponderanti.
Dopo gli aspri combattimenti del Prvi hum durati ben cinque ore, i pochi
superstiti, divisi in due colonne, ripiegano nello stesso giorno sullo
Stol. La prima si schiera a cavallo della mulattiera fra i reparti
dell’88° fanteria della brigata Friuli a destra e gli alpini del
“Monviso” a sinistra; la seconda a occidente della prima tra reparti del
271° fanteria della brigata Potenza e altri del 9° bersaglieri. Verso
sera, poichè la pressione continua, prosegue il ripiegamento, ma,
constatato che sullo Stol – posizione dominante- si può ancora
resistere, viene ordinato ai reparti di rioccupare quelle posizioni.
Mentre il “Monte Argentera” muove per tornare al suo posto il nemico
attacca. In breve i resti del “Monviso”, dopo eroica lotta, vengono
sopraffatti e il fianco sinistro del nostro schieramento rimane
scoperto. Per ben cinque volte gli alpini del “Monte Argentera” sono
travolti e per altrettante si riportano sulla posizione. Infine il
nemico, in un supremo sforzo, riesce a sfondare la linea tra il “Monte
Argentera” e i fanti dell’ 88° fanteria travolgendone la gran parte. La
resistenza sulla sinistra dura ancora qualche tempo, poi i pochi
superstiti, incalzati sempre più da vicino, ripiegano su Bergogna e
Platischis.
Il battaglione ,posto alle dipendenze della 50^ divisione ,si porta
dapprima a Zuffine e di qui sulle alture sovrastanti Subida (Monte Janer).
Il giorno 28, con successive marce attraverso Attimis, Nimis, Tarcento,
San Daniele del Friuli, la stretta di Pinzano, raggiunge
Valeriano. Il 30 i pochi alpini si trasferiscono a Sequals e il 1°
novembre a Toppo di Meduna si riuniscono ai sopravvissuti del secondo
gruppo. Nei giorni seguenti continua la ritirata e il 3 novembre passa
il Piave. Prosegue per Cittadella, Selva, Fornace di Carturo,
Villaganzerla, e il 23 novembre raggiunge il Po portandosi a Vescovado.
Il 26 si ferma a Vigolo Marchese presso Fiorenzuola.
Il 30 novembre 1917 a Fiorenzuola il “Monte Argentera” viene sciolto .
Nappina: Bianca
Motto: “”
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